Questo è un libro per genitori, educatori, progettisti e curiosi… L’ha scritto un artista geniale che non ha bisogno di presentazioni: Bruno Munari (qui lo spiegone di Wikipedia per quelli che volessero inquadrarlo meglio).
Si tratta di un saggio sulla fantasia.
“PUF, che noia!” potreste pensare… e invece no, per niente.
Lontano da elucubrazioni teoriche e fine a se stesse, Munari porta il discorso a un livello molto pratico. Si sofferma a lungo sulla necessità di stimolare la creatività nei bambini e suggerisce dei laboratori da fare in classe. Per quanto siano passati più di 40 anni dalla sua prima pubblicazione, questo libro resta sicuramente una lettura interessante.
Fantasia, Invenzione, Creatività, Immaginazione
Per prima cose Munari distingue brevemente questi processi, definendoli:
- “Fantasia: tutto ciò che prima non c’era anche se irrealizzabile.”
- “Invenzione: tutto ciò che prima non c’era ma esclusivamente pratico e senza problemi estetici.”
- “Creatività: tutto ciò che prima non c’era ma realizzabile in modo essenziale e globale.”
- “Immaginazione: la fantasia, l’invenzione e la creatività pensano, l’immaginazione vede.”
Poi pone al centro dell’attenzione la creazione di relazioni tra ciò che si conosce, è questa infatti che permette alla mente di inventare, immaginare, vedere cose nuove.
Per alimentare questa capacità di creare è importante conoscere più cose (e processi, tecniche) possibili… Evviva la curiosità dei bambini!
Meccanismi universali della fantasia
Munari individua alcune manifestazioni universali dalle fantasia, grimaldelli su cui fare leva nei processi creativi e ne ripercorre alcuni esempi nella storia dell’arte.
Io ve li invece propongo in chiave narrativa, come spunti (alcuni già sentiti, altri nuovi ) per inventare storie con i bambini:
- Il capovolgimento della situazione – Il classico mondo alla rovescia… e se fossero i cani a portare in giro i padroni?
- Moltiplicare una parte dell’insieme – Come sarebbe la nostra vita con otto piedi?
- Relazione di affinità visive – Un imbuto rovesciato può diventare un cappello?
- Cambio di colore – Chi vuole del pane blu?
- Cambio di materiale – Un martello in sughero potrebbe essere utile?
- Cambio di luogo – E se, risvegliandovi, trovaste il vostro letto in una piazza?
- Cambio di funzione – Un vecchio frigorifero diventa un armadio. I vestiti sono belli freschi?
- Cambio di moto – C’era una volta una lumaca velocissima…
- Cambio di dimensione – Se all’improvviso tutti i bicchieri diventassero enormi, cosa succederebbe?
- Cambio di peso – Pensate a un’automobile talmente leggera che fluttua sulla strada…
- Fusione di elementi diversi in unico corpo – Immaginate un drago con le ali di farfalle, un cane con il muso da pesce e un geco con la coda di un pavone…
Nella vita vera questi processi si manifestano non ‘in purezza’ ma – spesso – combinati tra loro. Conoscerli è utile per stimolare la fantasia quando si resta a corto di idee…
E i bambini?
Per Munari un individuo creativo è socialmente più competente, per questo bisognerebbe prestare particolare attenzione nell’educazione dei piccoli.
“La creatività, come uso finalizzato della fantasia e dell’invenzione, si forma e si trasforma continuamente. Essa esige una intelligenza pronta ed elastica, una mente libera da preconcetti di alcun genere, pronta a imparare ciò che gli serve in ogni occasione e a modificare le proprie opinioni quando se ne presenta una più giusta. L’individuo creativo è quindi in continua evoluzione e le sue possibilità creative nascono dal continuo aggiornamento e dall’allargamento della conoscenza in ogni campo.”
Curiosità e creatività vanno incoraggiate nei bambini!
“L’individuo in età infantile non deve essere soffocato da imposizioni, costretto in schemi non suoi, spinto a copiare dei modelli. Uno dei modi più diffusi di annullare ogni possibile atto di creatività, sta nel far fare, a questi individui a questa età, per esempio un disegno a tema, uguale per tutti, da realizzare con strumenti uguali per tutti: pennarelli o colori a tempera.”
Laboratori pratici suggeriti da Munari
L’artista descrive e racconta alcune esperienze – replicabili ancor oggi! – di laboratori realizzati con i bambini delle scuole. Eccone un estratto, per maggiori informazioni consiglio a tutti di leggere il testo originale:
- Cambiare le dimensioni del foglio sul quale i bambini sono invitati a disegnare sembra favorire la variazione della produzione artistica dei piccoli. Fogli stretti e lunghi diventano treni, fogli alti e stretti razzi e così via…
- Giocare con il proiettore per scoprire le trame di materiali diversi.
- Realizzare un grande albero sul pavimento con fogli di carta strappati in pezzi sempre più piccoli.
- Usare sezioni di vegetali come timbri.
- Creare un museo con oggetti abbandonati raccolti in giro, inventando per loro delle storie.
- Partire da un oggetto (ad esempio una foglia) e usare i suoi punti interni/esterni per realizzare rappresentazione grafiche sempre diverse e potenzialmente infinite.
E mi raccomando: distruggete sempre i lavori finali!
Munari, in modo sovversivo, raccomanda di non conservare gli elaborati realizzati durante il laboratorio… Ma di distruggerli alla fine dell’esperienza!
Per lui lasciare il ‘prodotto finale’ in giro costituirebbe il rischio di avere un archetipo da imitare, mentre invece la cosa più importante è far sperimentare ai bambini il processo di creazione; che siano liberi di riutilizzarlo come meglio credono…
E voi, cosa ne pensate?
Buona lettura!
Chi sono?
Sono una scrittrice di libri per bambini e amo sdrammatizzare la vita in famiglia con delle vignette. In questa sezione parlo dei libri che mi piacciono, fornendo i miei personalissimi consigli di lettura.
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