Rodari è un genio
Mia madre me lo leggeva sempre da bambina e l’avevo già capito allora. Favole al telefono mi ha accompagnato per molto tempo e, ancora oggi, è uno dei libri che regalo più volentieri a amici e parenti. Qui però voglio parlare di un titolo che ho scoperto da adulta, Grammatica della fantasia, che lo stesso Rodari definisce così: “…non è né una teoria dell’immaginazione infantile né una raccolta di ricette, un Artusi delle storie, ma, ritengo, una proposta da mettere accanto a tutte le altre che tendono ad arricchire di stimoli l’ambiente in cui il bambino cresce.”
Cosa chiedere di più a un libro?
Il sasso nello stagno
Un sasso gettato nello stagno provoca una serie infinita di piccoli eventi che non si sa a quali conseguenze porteranno. Allo stesso modo “una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni…”
Una parola stimola una reazione, offre alla mente la possibilità di reagire e di prendere pieghe inaspettate… di inventare qualcosa di nuovo, di creare.
L’esercizio della creatività
Quando si tratta di inventare storie i bambini, di solito, si divertono da matti. E la creatività è una di quelle competenze trasversali che può essere coltivata, con allegria.
“Nelle nostre scuole, generalmente parlando, si ride troppo poco. L’idea che l’educazione della mente debba essere una costa tetra è tra le più difficili da combattere.”
E ancora, una delle riflessioni più belle che Rodari fa in questo libro:
“Le fiabe servono alla matematica come la matematica serve alle favole. Servono alla poesia, alla musica, all’utopia, all’impegno politico: insomma, all’uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché, in apparenza, non servono a niente: come la poesia e la musica, come il teatro o lo sport. Servono all’uomo completo.”
Me la farei scrivere su una maglietta!
Giochiamo a inventare le favole
Rodari passa in rassegna alcuni giochi facili e divertenti che si possono proporre ai bambini (a scuola o in famiglia).
Il più semplice è il binomio fantastico in cui propone di unire due parole apparentemente non collegate e lasciare che la fantasia del bambino stabilisca tra loro una relazione. Cane e armadio, pizza e luna, tavolo e dinosauro… vi sono venute delle fantastiche idee in mente? Provare per credere.
Un altro ‘esercizio’ può essere quello di aggiungere un prefisso arbitrario alla realtà: basta una s per trasformare un qualsiasi temperino in un magico stemperino, in grado di far ricrescere la punta alle matite.
Senza dimenticare le incredibili possibilità offerte da un errore creativo, perché ‘in ogni errore giace la possibilità di una storia’, così l’autore racconta di aver invitato un bambino che aveva scritto cassa al posto di casa a immaginare cosa sarebbe successo se un uomo, per davvero, avesse deciso di abitare in una cassa…
Le favole tradizionali offrono poi moltissime possibilità, sbagliare le storie è un gioco davvero divertente. Così come quello di introdurre elementi fantastici (cosa succederebbe se Cappuccetto Rosso andasse in giro in elicottero?), fare un’insalata di favole (mischiando i protagonisti e le situazioni) o il provare a continuare le storie dopo il fatidico ‘e vissero tutti felici e contenti’.
Cinque stelle
Un libro da non perdere per tutti i genitori, insegnanti e creativi in genere.
Chi sono?
Sono una scrittrice di libri per bambini e amo sdrammatizzare la vita in famiglia con delle vignette. In questa sezione parlo dei libri che mi piacciono, fornendo i miei personalissimi consigli di lettura.
Se vuoi conoscermi meglio leggi la mia presentazione o vai alla Home.
Seguimi su Facebook per non perdere la prossima recensione.
Scopri i miei libri:
L’articolo è protetto da copyright.
Copyright © 2018 Olimpia Ruiz di Altamirano
All rights reserved. Tutti i diritti riservati.
Per le immagini: www.pexels.com